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Chiesa dei Ss. Ippolito e Lorenzo
Chiesa dei Ss. Ippolito e Lorenzo

Oggi chiesa parrocchiale, un tempo complesso monastico benedettino anteriore al IX secolo, poi camaldolese, ricostruito nel Settecento, costituisce il più importante esempio del tardo barocco faentino, ormai con evidenti influssi neoclassici e complesse interferenze romane e venete.
Della primissima costruzione benedettina rimane solo la cripta, bellissima, la più importante di Faenza per la sua antichità ed integrità. E' composta di tre ambienti ed è stata realizzata certamente in più fasi costruttive, fra cui una collocabile nel VII-VIII secolo ed un'altra nel XII-XIII. Il materiale di costruzione è in parte di reimpiego romano (le colonne, i basamenti, i capitelli).
La chiesa attuale fu invece completamente ricostruita nel 1771-74 su progetto di autore ignoto ma aggiornato sulle primissime novità neoclassiche (si è fatto il nome del giovane Giuseppe Pistocchi, probabilmente assistito da maestri romani; i documenti fanno solo il nome del capomastro, il faentino Gioacchino Tomba, su "cartoni venuti da Roma"). La facciata, intonacata ma con elementi ornamentali in stucco, in pietra ed in cotto, è inquadrata da due coppie di lesene e oggi priva dell'originario timpano sommitale. L'interno presenta una straordinaria ricchezza decorativa, con impianto di lontana suggestione borrominiana ma complicato da influssi presi dal Piranesi e tradotti soprattutto nell'apparato di stucchi realizzato da Antonio Trentanove, plasticatore riminese collaboratore di Pistocchi e fra i principali apportatori del linguaggio neoclassico a Faenza.
Fra le numerose opere d'arte si indica soprattutto l'icona veneto-cretese dei primi del '500 con la "Madonna col Bambino" (terzo altare destro), l'importante "pala di San Benedetto" (terzo altare sinistro) in passato attribuita al manierista faentino Alessandro Ardenti ma oggi assegnata a Giulio Tonducci (convincenti prove, basate sulle componenti ferraresi-dossesche che influenzarono profondamente Jacopone Bertucci alla cui bottega Giulio Tonducci collaborò, sono state esplicitate da Anna Tambini su "Faenza, il Rione Nero", 1994) e la moderna, rarefatta pala con "Morte e gloria di San Benedetto" eseguita nel 1993 da Pietro Lenzini per l'altare del transetto destro.

video: http://www.faenzawebtv.it/w/una-visita-alla-chiesa-di-ss-ippolito-e-lorenzo/

Informazioni
  • Indirizzo
    Via S. Ippolito
    48018 Faenza RA
  • Area: Centro
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