
ORARI DI APERTURA🕓:
da martedì a giovedì 15.30-18.30;
da venerdì a domenica 10.30-18.30
INGRESSO🎫:
Intero €5
Ridotto €3
Gratuito fino ai 14 anni
La Pinacoteca Comunale è il più antico istituto museale faentino e uno dei più antichi nella Regione Emilia-Romagna: nacque nel 1797, quando il Comune di Faenza acquistò la collezione di opere d'arte di Giuseppe Zauli. Nello stesso anno iniziò l'acquisizione di dipinti provenienti dai conventi e dalle chiese soppressi in forza delle leggi napoleoniche.
A seguito del continuo incremento delle raccolte, la Pinacoteca venne regolarmente aperta al pubblico nel 1879, nell'ex convento dei Gesuiti. Da allora, e fino ai nostri giorni, il patrimonio artistico è stato notevolmente aumentato da ricche donazioni di privati, da depositi di Enti pubblici, dai reperti archeologici emersi a seguito delle attività edilizie.
Le collezioni della Pinacoteca sono ripartite in due sezioni: la Sezione Antica e la Galleria d'Arte Moderna. La Sezione Antica presenta un'ampia panoramica d'arte e storia dall'età romana al secolo XVIII: mosaici, lapidi, sculture ed epigrafi romane ed altomedievali.
La parte più consistente e qualificata delle raccolte è costituita da dipinti e sculture che consentono di percorrere cinque secoli d'arte faentina e italiana. I fondi del '200 e '300 sono ridotti, ma di grande valore. Ben più ampio è il panorama offerto dalle opere del '400 e '500; oltre alle tavole tardogotiche, grande rilevo occupano gli artisti che hanno diffuso il Rinascimento a Faenza: Biagio d'Antonio, G. B. Bertucci il Vecchio, Marco Palmezzano, Donatello, A. Rossellino e il Maestro della Pala Bertoni.Imponente è la raccolta di pale d'altare del '500 e '600 "emigrate" dalle chiese di Faenza: documentano la vitalità della cultura artistica nell'ambito del manierismo che culmina in Ferraù Fenzoni, l'artista che fa da ponte verso il secolo barocco. Fra i nuclei tematici di maggiore spicco: le nature morte di Recco, Ruoppolo, Boselli, Resani, Magini e Levoli, con i quali si entra nel sec. XVIII. Di questo periodo sono i paesaggi, le battaglie, i dipinti di genere, spesso anonimi, talvolta di artisti notevoli: A. Locatelli, S. Orlandi, G. Bucci e F. Guardi.
Il primo nucleo della Galleria d'Arte Moderna si costituisce nel 1879, allorché F. Argnani si preoccupò di inserire nel percorso espositivo anche alcune opere di autori contemporanei. Nei decenni successivi - grazie ad acquisti e soprattutto a donazioni sempre più numerose - i fondi di pittura e scultura dell'800 e '900 sono cresciuti a tal punto da porre il problema di spazi espositivi adeguati.
I fondi sono raggruppati per scuole e tendenze storico-stilistiche: Neoclassicismo e Purismo (F. Giani, M. Sangiorgi, T. Minardi, P. Piani, G. Landi); Romanticismo e Realismo (R. Liverani, M. D'Azeglio, V. Hugo, G. Fattori, A. Berti T. Dalpozzo ed altri comprimari di interesse locale). Di recente acquisizione alcuni dipinti di scuola francese dell'800, a cui si affiancano le due sculture di A. Rodin.
Di straordinario rilievo il fondo delle opere di Domenico Baccarini, il protagonista dell'intenso rinnovamento artistico dei primi anni del '900, e dei suoi amici e coetanei (il "Cenacolo Baccarini"), che ne prolungarono per più di mezzo secolo la lezione innovatrice. Oltre a questo nucleo sono presenti opere di maestri del '900 italiano (G. Morandi, A. Tosi, A. Martini, F. De Pisis) e di autori faentini e romagnoli.
Ricordiamo infine il Gabinetto Disegni e Stampe: già il nucleo iniziale della Pinacoteca, costituito dalla collezione di G. Zauli, comprendeva una consistente raccolta di stampe e disegni. Da allora fino ad oggi il fondo di grafica è aumentato fino a raggiungere dimensioni notevoli, quantificabili in circa 20.000 fogli. Sono presenti i nomi più alti dell'incisione europea, da A. Dürer fino ai contemporanei.
ENG
The Pinacoteca Comunale is the oldest museum institution in Faenza and one of the oldest in the Emilia-Romagna region. It was established in 1797 when the Municipality of Faenza purchased the art collection of Giuseppe Zauli. That same year, the acquisition of paintings from convents and churches suppressed under Napoleonic laws began.
Due to the continuous growth of its holdings, the Pinacoteca officially opened to the public in 1879 in the former Jesuit convent. Since then, and up to the present day, its artistic patrimony has significantly expanded through generous private donations, loans from public institutions, and archaeological finds uncovered during construction projects.
The Pinacoteca’s collections are divided into two sections: the Ancient Section and the Gallery of Modern Art. The Ancient Section offers a broad overview of art and history from the Roman era to the 18th century, featuring mosaics, stone inscriptions, sculptures, and Roman and early medieval epigraphs.
The most substantial and distinguished part of the collection consists of paintings and sculptures that trace five centuries of Faentine and Italian art. The 13th- and 14th-century holdings are limited but of exceptional value. Far more extensive is the representation of 15th- and 16th-century works. Alongside Late Gothic panels, prominent space is given to artists who spread the Renaissance in Faenza: Biagio d’Antonio, G. B. Bertucci il Vecchio, Marco Palmezzano, Donatello, A. Rossellino, and the Maestro della Pala Bertoni. Notable is the collection of 16th- and 17th-century altarpieces "migrated" from Faenza’s churches, showcasing the vibrancy of artistic culture during Mannerism, which culminates in Ferraù Fenzoni, the artist bridging into the Baroque era. Among the most prominent thematic groups are still lifes by Recco, Ruoppolo, Boselli, Resani, Magini, and Levoli, marking the transition into the 18th century. This period is represented by landscapes, battle scenes, and genre paintings—often anonymous but sometimes by notable artists like A. Locatelli, S. Orlandi, G. Bucci, and F. Guardi.
The Gallery of Modern Art began in 1879 when F. Argnani ensured that contemporary works were included in the exhibition. Over the following decades - thanks to purchases and, above all, increasing donations - the holdings of 19th- and 20th-century paintings and sculptures grew so substantially that the need for adequate exhibition space arose.
The collection is grouped by schools and historical-stylistic trends: Neoclassicism and Purism (F. Giani, M. Sangiorgi, T. Minardi, P. Piani, G. Landi); Romanticism and Realism (R. Liverani, M. D’Azeglio, V. Hugo, G. Fattori, A. Berti, T. Dalpozzo, and other figures of local significance). Recently acquired are several 19th-century French school paintings, alongside two sculptures by A. Rodin.
Of extraordinary importance is the collection of works by Domenico Baccarini, the leading figure in Faenza’s artistic renewal in the early 1900s, and his friends and contemporaries (the "Cenacolo Baccarini"), who extended his innovative legacy for over half a century. Beyond this core, the museum also holds works by 20th-century Italian masters (G. Morandi, A. Tosi, A. Martini, F. De Pisis) and Faentine/Romagnolo artists.
Lastly, we highlight the Gabinetto Disegni e Stampe (Drawings and Prints Cabinet): the Pinacoteca’s founding nucleus, formed by Zauli’s collection, already included a significant number of prints and drawings. Since then, the graphic arts collection has grown to remarkable proportions, now comprising around 20,000 sheets. It features the greatest names in European printmaking, from A. Dürer to modern artists.