Ø Si parte dal Duomo, progettato dal fiorentino Giuliano da Maiano il quale sviluppò in modo originalissimo un modello del suo maestro Filippo Brunelleschi. La posa della prima pietra avvenne nel 1474 dopo una solenne processione guidata dalle autorità cittadine con alla testa Carlo II Manfredi, autore di un complesso piano di rinnovamento urbanistico, e dal fratello Vescovo Federico. Dopo uno sguardo all’esterno, con l’imponente facciata in mattoni dentati, suggestiva pur nel suo aspetto incompiuto, si passa all’interno a tre navate dove si possono ammirare i tondi robbiani del soffitto a soggetto manfrediano. Dell’epoca, la Cattedrale conserva inoltre sculture: le arche (monumenti funerari) di San Savino, San Terenzio e Sant’Emiliano.
Ø Così pure nella Pinacoteca Comunale e nel Museo Diocesano sarà possibile ammirare dipinti (ad esempio la “pala Bertoni” o le tavole di Biagio d’Antonio) e sculture di artisti di committenza manfrediana: si tratta di personalità ben note (ad esempio Donatello, o Benedetto da Maiano), oppure di autore anonimo, in prevalenza toscane, perché reclutate dai Manfredi in accordo con un’alleanza politico-diplomatica con i Medici, alleanza che ha determinato importanti influssi “culturali”.
Ø Sarà possibile anche vedere le testimonianze manfrediane nella Residenza Municipale (Salone delle Bandiere, con soffitto a cassettoni dipinti e loggia con bifora quattrocentesca di anonimo lapicida fiesolano) e nel centro storico, con la chiesa di Santo Stefano Vetere (visita solo all’esterno), a pianta centrale attribuita a Giuliano da Maiano, e i palazzi in fondo a Via Torricelli, già residenze dei tesorieri dei Manfredi.