Pro Loco Faenza
Visite guidate

 

con il contributo di

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L’organizzazione declina ogni responsabilità su eventuali infortuni o danni ai partecipanti.

*  I contributi  raccolti  saranno destinati dalla Pro Loco per i fini culturali a favore della città

Le visite sono condotte da Guide turistiche abilitate ed autorizzate dalla Regione Emilia Romagna

 Le prenotazioni sono obbligatorie e si accettano dal sabato della settimana precedente ogni visita.

Informazioni e prenotazioni:

PRO LOCO I.A.T. Voltone Molinella 2  

tel. 0546 25231

info@prolocofaenza.it    

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Visite guidate dal "Centro Museale" alla Città e non solo...
Sabato 02 dicembre
I FRANCESCANI A FAENZA.
  • Ritrovo
    Piazza San Francesco

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15.00
La chiesa di San Francesco e la cappella dell'Immacolata.

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco

La presenza dell’Ordine francescano a Faenza fu precocissima: viventi ancora San Francesco e Santa Chiara, si insediarono nell’Isola di San Martino le Clarisse; i Terziari ebbero nella figura del beato Nevolone (1200- 1280) un esempio di santità; la presenza di Frati Minori è documentata fin dal 1231.
Questi ultimi, agli inizi degli Anni Settanta del secolo, costruirono una chiesa grande, anche se di dimensioni inferiori all’attuale, in stile goticheggiante, come ci dimostra il fianco laterale destro, nel quale sono ancora ben visibili il portale del perdono e le finestre a quattro livelli diversi, che illuminavano le cappelle gentilizie, forse ben distinte e indipendenti tra loro (come quella dei Manfredi, dei Della Rovere, dei Bazzolini, dei Calderoni). Sul lato sinistro, come ora, sorgeva il convento.
A seguito del papato del francescano Sisto IV della Rovere, che aveva approvato ed ufficializzato il culto dell’Immacolata Concezione, nacque una Confraternita, già documentata nel 1515. Per questo, una ventina di anno dopo, fu posta in chiesa alla pubblica venerazione una tavola antica, proveniente dalle Clarisse, da loro venerata sotto il titolo di Concezione.
I Confratelli, dopo aver costruito un loro Oratorio, ottennero licenza di poter fabbricare una Cappella (1714- 1716), decorata con stucchi e pitture, con un altare marmoreo, opera dell’architetto bolognese Alfonso Torreggiani (1719- 1720).
Da qui forse nacque l’idea nei Frati di costruire una nuova chiesa al posto della duecentesca, fra il 1740 e il 1752. Esecutore fu l’imolese Cosimo Antonio Mazzoni, su disegno di Raffaele Campidori e Giovan Battista Boschi.
Sabato 09 dicembre
NON SOLO ALBERI DI NATALE:
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15.00
giardini segreti nel centro di Faenza.
Nell’ambito dei “Giardini di Natale - Rinascita: la natura degli incontri".


€ 5 / € 3 Soci Pro Loco


Sabato 16 dicembre
ALLA (RI)SCOPERTA DI DOMENICO BACCARINI,
  • Ritrovo
    Via Santa Maria dell'Angelo, 9

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15.00
artista poliedrico: un percorso nella Pinacoteca di Faenza.

* € 8,00 / € 6 Soci Pro Loco

Visite guidate passate
Sabato 25 novembre
NELLA VICINA FORLI’.
  • Ritrovo
    mezzi propri, Parcheggio H. Cavallino, Via Forlivese 185, oppure ore 14.45 a Forlì, parcheggio dell'Argine, Viale Salinatore

  • 48018 Faenza RA
  • ore 14.30
Palazzo Romagnoli: un museo del Novecento.
Palazzo Albicini: ambienti nascosti e l’Aurora di Carlo Cignani.
E inoltre…due giardini segreti.

visita riservata ai SOCI PRO LOCO

Piccola trasferta a Forlì per le visite guidate Pro Loco Faenza.
Si inizierà con Palazzo Romagnoli, da vedere per il pregio del contenitore - settecentesco, recentemente restaurato, con stucchi e soffitti decorati fra cui uno dubitativamente attribuito a cerchia di Felice Giani – e del contenuto: il Museo del Novecento della città di Forlì.
Al pian terreno si visiterà la collezione Verzocchi, donata al Comune dall’omonimo imprenditore nel 1961 e composta da 70 quadri celebranti il tema del Lavoro, commissionati dallo stesso Giuseppe Verzocchi ad artisti contemporanei nella seconda metà degli anni ’40.
Tutti gli artisti contattati accettarono in piena libertà (erano prefissati solo il formato e il tema, quest’ultimo declinabile comunque in maniera del tutto autonoma) e tra loro figurano nomi come De Chirico, De Pisis, Casorati, Guttuso, Carrà.
Al piano superiore, accanto ad alcuni artisti faentini come Baccarini e Drei, si trova una commovente raccolta di sette sculture di Adolfo Wildt (1868-1931), originalissimo interprete milanese (di lontane origini svizzero-tedesche) di una corrente espressionista senza tempo e molto slegata da mode e da influenze del regime. Le opere di Wildt si caratterizzano per l’estrema levigatezza del marmo, cosa che suscita impressioni di bellezza assoluta e pura, anche quando sono presenti accenti macabri, sempre molto impressionanti.
Una donazione (incisioni e due dipinti) di Giorgio Morandi completa il tutto.
Ci si sposterà poi in due giardini storici, entrambi bellissimi ma completamente diversi fra loro: il primo, sul retro di Palazzo Guarini, con sequoie ultracentenarie e una ghiacciaia; il secondo, presso la chiesa di San Filippo Neri, con viti, glicine e giuggiolo secolari ma soprattutto con curatissime aiuole ad arbusti, siepi e fiori, anche con piante grasse.
Si terminerà con il centralissimo Palazzo Albicini dove spiccano saloni sei-settecenteschi decorati (fra cui quello con Aurora di Carlo Cignani, scelto come immagine di copertina per il calendario di autunno Pro Loco.
Sabato 18 novembre
UN PITTORE E LA SUA TERRA: PIEVE CESATO,
  • Ritrovo
    MEZZI PROPRI, parcheggio La Filanda – via della Costituzione

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15.00
tra luoghi e opere di Tomasino Peroni.

* € 5/€ 3 soci Pro Loco

L’appuntamento ci porterà nella campagna a valle di Faenza e più precisamente a Pieve Cesato, luogo di dantesche memorie ma soprattutto terra ricca di artistici pregi. A partire dalla millenaria chiesa, trasformata nel corso dei secoli e oggetto di svariati interventi che ne hanno radicalmente mutato l’aspetto. L’edificio contiene preziose opere d’arte, fra cui certamente spicca l’antico capitello ravennate con monogramma teodoriciano, un tempo utilizzato come fonte battesimale e oggi impiegato come notevole base dell’altare maggiore.
Negli ultimi decenni, la storia locale si è indissolubilmente intrecciata a quella di Tomasino Peroni. Amato e stimato pittore recentemente scomparso, ha abbellito l’abside dell’edificio sacro con una pala raffigurante Giovanni il Battista, titolare della pieve stessa. Numerose sue realizzazioni sono inoltre disseminate in vari ambienti della parrocchia, dal campo sportivo al teatro fino alla chiesetta invernale: raccontano le vicende della terra che l’artista ha scelto di abitare e dove le sue tracce segnano i luoghi della fede e della vita della comunità. Appassionato di disegno, pittura e scultura, ha sperimentato diversi materiali, rinnovando tra l’altro nel corso degli anni insieme ad amici e collaboratori la tradizione del presepe artistico.
La visita guidata sarà l’occasione per indagare più da vicino lo stretto legame che unisce Pieve Cesato e Tomasino Peroni. E se è vero che la pelle di un pittore è la sua terra, avremo modo scoprire le vicende e l’anima profonda di entrambi.
Oltre alla Parrocchia per l’ampia e cortese ospitalità, si ringrazia vivamente la famiglia di Tomasino Peroni per aver accolto con entusiasmo e disponibilità la proposta della nostra Pro Loco, mettendo a disposizione ulteriori opere a completamento del percorso di visita.
Sabato 11 novembre
TENUTA MASSELINA:
  • Ritrovo
    MEZZI PROPRI, Piazzale Pancrazi

  • 48018 Faenza RA
  • ore 14.30
museo del vino e della cultura della terra. Foliage in vigna, attrezzature e macchine che raccontano la vita contadina di primo '900.
(con inizio visita ore 15 Via Pozze 1030 Castel Bolognese).

* € 5/€ 3 soci Pro Loco

La visita si svolgerà fuori porta, al Museo del Vino e della Cultura della Terra presso Tenuta Masselina (azienda vitivinicola) a Castel Bolognese.
Il Museo nasce grazie alla volontà dell’Azienda di ospitare la collezione a memoria di Emilio Pezzi, appassionato cultore di viticultura ed agricoltura di Bagnacavallo che in tanti anni ha raccolto e conservato macchine ed attrezzi che hanno trovato ora spazio presso un casolare della Tenuta.
Attraverso testimonianze e materiali, organizzati in 7 sale tematiche, saremo proiettati in un tempo lontano, nel primo ‘900, prima dell’impiego di attrezzature meccanizzate o tecnologie più evolute per le lavorazioni nelle campagne. Riscopriremo la vita contadina legata alla viticoltura oltre che alla coltivazione della canapa e del grano.
Dopo lo scorcio sulla cultura vitivinicola di un tempo arriviamo all’oggi… La visita proseguirà all’interno della “Bottaia” dove il tempo pare rallentare per consentire ai vini di affinare in modo naturale. La volta della sala realizzata sul posto da artigiani del legno e le botti in rovere francese contribuiscono, insieme alla funzione finale del luogo, a dare preziosità all’ambiente.
Segue la visita alla “Sala delle anfore” realizzate in argilla a Faenza e ricoperte di cera d’api all’interno per rendere la superficie impermeabile. In queste anfore viene impiegata un’antica tecnica di affinamento riservata a due tipologie di vitigno.

Il percorso terminerà con uno sguardo dal vivo alla natura godendo del foliage in vigna con i bei colori che l’autunno, anche quest’anno, saprà regalarci (si consigliano scarpe comode per la breve passeggiata in campo).
Sabato 04 novembre
FELICE GIANI NELLE RESIDENZE FAENTINE.
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15.00
Casa Guiducci, Palazzo Severoli e Palazzo Archi con Studiolo Strocchi.

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco

La prossima visita guidata Pro Loco Faenza, sabato 4 novembre con ritrovo alla Molinella alle 15, sarà dedicata a Felice Giani (morto nel 1823 e di cui quindi ricorre il 200° anniversario), il più celebre e seducente decoratore di soffitti faentini. Chiamare Giani “decoratore di soffitti” è riduttivo, perché è stato artista a tutto tondo, pittore, disegnatore e oggi diremmo anche designer, tuttavia in questa visita si vedranno appunto degli interni decorati, ai palazzi Guiducci, Severoli ed Archi (studiolo Strocchi). La visita è possibile per la squisita cortesia dei proprietari che aprono le porte.

La prima tappa è in Corso Mazzini di fronte allo sbocco di via Pistocchi, dove la semplice facciata, recentemente ristrutturata, non lascia presagire il trionfo di bellezza celato nell’appartamento nobile. Quest’ultimo è sempre stato chiamato “Tassinari”, ma recenti ricerche, rese note su “Faenza, l’Età Neoclassica” del 2013, hanno appurato che il primo proprietario fu il conte Guiducci il quale incaricò Giani e bottega di decorare le stanze in occasione delle proprie nozze, nel 1801, in piena età giacobina.

Per la coppia di sposi, forse su precise indicazioni del committente, Giani realizzò uno dei cicli decorativi più raffinati ed eleganti dell’intera città. In particolare spicca la stanza con il Trionfo di Venere ove la dea è rappresentata su un cocchio trainato da colombe e preceduto da Eros bambino, sopra un letto di nuvole e su uno sfondo ove sembra di intravvedere il verde del mare. Altre tre stanze permettono di apprezzare la disinvolta, piacevolissima pittura di Giani, qui in collaborazione anche con un altro grande pittore faentino, Pietro Piani, autore di quattro insolite nature morte alle pareti, con foglie di vite, frutta e fiori su fondo nero.

Si andrà poi a Palazzo Severoli, in quello che oggi è uno studio di architettura e che fu decorato da Giani e Piani nel 1811 per il generale Filippo Severoli, la più importante figura militare faentina per l’età napoleonica (il suo nome è inciso nell’Arco di Trionfo a Parigi), il quale volle celebrare le sue imprese evocando quelle degli antichi condottieri. Ecco quindi le virtù militari di Sparta, di Leonida alle Termopili, di Temistocle e di Scipione. Anche la seconda sala, detta “di Vulcano”, celebra miti legati alla forza e alla vittoria,

Infine, a Palazzo Archi in Corso Garibaldi, si visterà quel piccolo ma splendente scrigno che è lo Studiolo Strocchi, decorato per il committente, Dionigi Strocchi, letterato faentino che aveva appena tradotto gli Inni di Callimaco: in un delizioso ambiente ottagonale compaiono le figure mitiche dei vari Inni e la presenza di quello con la Chioma di Berenice (inserito solo nell’edizione Mussi di Milano del 1808 e non in quella Sonzogno precedente) ha permesso di datare tutta la decorazione.
Sabato 28 ottobre
IN GITA CON LA PRO LOCO FAENZA. I TESORI DI SARSINA:
  • Ritrovo
    in pullman, Piazzale Pancrazi

  • 48018 Faenza RA
  • ore 14.30
dai Romani al Medio Evo.

Prenotazioni fin da subito. Posti limitati!
Quota di partecipazione da versare al momento della prenotazione OBBLIGATORIA: € 21 / €18 soci Pro Loco (la quota comprende il viaggio a/r in pullman, la visita guidata, gli ingressi, altro).

Sarà all’insegna del “passeggiare” la gita della Pro Loco a Sarsina il prossimo sabato 28 ottobre. Quindi: abbigliamento comodo, soprattutto per le calzature.
Notoriamente città romana (ma fondata dagli Umbri) dal III secolo a .C. e “patria” del commediografo Plauto, Sarsina conserva tesori archeologici, monumentali, ecclesiastici e paesaggistici.

Per i primi, si vedranno il celebre mausoleo di Obulacco, trovato nel 1927 nella necropoli di Pian di Bezzo (nel fondovalle Savio lungo l’antichissima strada per Roma, a circa 2 km dall’attuale centro) e ricomposto nei giardini all’ingresso del paese, poi l’analogo mausoleo di Rufo, nel Museo Archeologico Nazionale ma ben visibile attraverso l’apposita parete vetrata che si affaccia sulla strada, poi i resti del Foro scoperti negli anni Sessanta (quelli di recentissimo ritrovamento, con i basamenti del tempio capitolino, sono protetti da tessuto e inaccessibili) a ridosso dell’attuale piazza Plauto.

Si passerà poi al Medio Evo, con la Cattedrale romanica (sia pur più volte ristrutturata) che conserva la facciata con i resti dell’originario portico e, nell’interno, due notevoli sculture in marmo: l’ambone (parte di un pulpito) con i simboli degli Evangelisti (XII sec.), di ispirazione franco-tedesca ma da Anna Tambini confrontati con analoghe sculture faentine, ed il bassorilievo proveniente dalla scomparsa pieve di San Salvatore con Cristo e i Due Arcangeli (X secolo).

Ma sarà la tappa finale a chiudere in assoluta bellezza. Con il pullman si raggiungerà il passo che collega Mercato Saraceno con Linaro e da lì, a piedi (meno di 3 km fra andata e ritorno per stradina piacevolissima fra boschi e campi), si raggiungerà la Pieve di Monte Sorbo.

Completamente restaurata dopo anni di abbandono, la pieve si trova sul crinale fra Savio e Borello dove correva un’importante via di pellegrinaggio. Estremamente suggestiva nel suo superbo isolamento, essa presenta una muratura esterna molto rozza, in pietrame locale (arenarie,
gessi, scarti di fornaci di laterizi ma anche marmi di reimpiego romani ricollegabili alle vicende dell’edificio), che non lascia presagire nulla della folgorante sontuosità dell’interno.

Fondata attorno al VI secolo probabilmente per il già presente culto di San Vicinio, primo vescovo di Sarsina, la chiesa venne edificata con imponenti materiali di spoglio provenienti dalla città romana, forse dal tempio-santuario della divinità orientali. Si tratta di otto colonne in marmo cosiddetto “scritto” (proveniente dall’Anatolia, regione di Efeso, e di uno sconcertante colore verde-blu), sormontati da altrettanti capitelli finemente scolpiti, in marmo greco. Un ciborio del 1442 (che ne sostituì uno molto più antico, anch’esso visibile tramite il ri-assemblaggio dei numerosi frammenti rimasti), un intrigante dipinto di cultura marchigiana, affreschi ed un intero lapidario con materiali romani e medievali, completano la straordinarietà dell’ambiente.
Sabato 21 ottobre
4 PASSI DENTRO IL LICEO TORRICELLI.
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15.00
Uno scrigno di storia faentina.

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco

L’ appuntamento si svilupperà come una curiosa passeggiata fra le mura del più antico (uno dei più antichi, quantomeno) Liceo d’Italia alla riscoperta di storie locali, vicende di cultura e personaggi illustri che hanno attraversato la nostra Faenza proprio calpestando i corridoi del Torricelli.
L’ elegante sala dell’auditorium , vanto del preside Socrate Topi, decorata dalla maestria di Roberto Sella , le ricche e ,forse per noi, bizzarre collezioni di scienze naturali, la raccolta museale di Fisica, sottolineano la preoccupazione educativa di una comunità locale e nazionale che ha posto, da sempre, la scuola al centro delle sue preoccupazioni e occupazioni, al fine di formare i giovani come adulti consapevoli per se stessi e per la società intera.

Esplorando ed osservando le opere d’arte, lapidi, busti monumenti, raccolte museali, ripercorreremo le vicende storiche più importanti per il Liceo, naturalmente inserite nel grande affresco della storia del Paese e in particolare coglieremo l’occasione per ricordare alcuni personaggi illustri che qui hanno insegnato come Giuseppe Cesare Abba e Gaetano Salvemini di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita.

Sabato 14 ottobre
DUE MUSEI FAENTINI RISORTI DALL'ALLUVIONE: TRAMONTI E LEGA.
  • Ritrovo
    IN BICI, Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15.00
Ceramiche dagli anni '30 fino agli '80.

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco

Ad accomunare i due, oltre alla vicinanza fisica (sono entrambi in via Fratelli Rosselli), molte cose: entrambi danneggiati dall’alluvione di maggio, sono risorti; entrambi espongono ceramiche del Novecento, per Guerrino Tramonti (Faenza 1915-1992) a partire dagli anni Trenta, per Leandro Lega (Faenza 1924-2002) dai Cinquanta; entrambi gli autori ebbero una formazione faentina, nella Scuola comunale di Disegno, poi per Tramonti ci fu la Regia Scuola di Ceramica e l’Accademia di Belle Arti di Ravenna (con una frequentazione solo iniziale), per Lega il Liceo Artistico di Bologna (anche per lui non terminato, per ragioni legate alla guerra) ed un percorso sostanzialmente da autodidatta. Infine ebbero entrambi, come scrive Gian Carlo Bojani, un’eccezionale sensibilità verso l’Oriente, con suggestioni, per quanto riguarda le decorazioni e l’uso del grés e della porcellana, soprattutto dal Giappone.

La visita inizierà nel museo Tramonti con le sculture in terracotta degli anni Trenta, che risentono dell’ammirazione per Arturo Martini; il principale nucleo resta quello delle porcellane anni ’60 con forme originalissime e decorazioni astratte policrome, ma nella visita si vedranno anche tappeti, arazzi (Tramonti fu sempre un instancabile sperimentatore) e naturalmente dipinti, da quelli anni Quaranta realizzati a Venezia con De Pisis fino a quelli più picassiani degli anni successivi.

Si passerà poi al vicino museo Lega, con vasi, piatti, ciotole, ma anche sculture vere e proprie, in maiolica, porcellana, grés e anche cemento. La produzione di Lega si caratterizza per le forme sempre molto robuste, corpose, “maschie” accompagnate però da decorazioni molto leggere, delicate, quasi femminili. La produzione Lega è continuata e continua ancor oggi con la figlia Carla e con la nipote Martina.
Sabato 07 ottobre
AL VIA IL CALENDARIO DI AUTUNNO DELLE VISITE GUIDATE DELLA PRO LOCO -
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • da sabato 7 ottobre 2023
Partiranno sabato 7 ottobre le visite guidate d’autunno a cura di Pro Loco Faenza. Come sempre, anzi, come da 25 anni a questa parte (perché iniziarono nel 1998), si tratterà di visite culturali a palazzi, ville, chiese e musei.
«In particolare concludiamo l’anno gianesco – spiega la vicepresidente Patrizia Capitanio – cioè per i 200 anni dalla morte di Felice Giani, il grande pittore piemontese autore delle più affascinanti decorazioni neoclassiche faentine, a partire da quelle in Palazzo Milzetti; stavolta andremo in tre residenze private aperte per l’occasione e che sono le case Severoli, Guiducci ad Archi, tutte e tre con soffitti di sua mano. Ringrazio i rispettivi proprietari che ci aprono le porte e stessa cosa faccio per Villa Baldi, sulla strada di Sarna, ove vedremo atmosfere anni Venti oltre al parco ottocentesco con alberature secolari e un lago creato dall’ingegner Antonio Zannoni; ci andremo in bicicletta, anche per mantenere una tradizione che unisce praticità e socialità e in quell’occasione proseguiremo fino all’antica pieve, meritevolissima per la sua architettura e le sue opere d’arte».
Villa Baldi aprirà il calendario, appunto sabato 7, dopodiché si proseguirà sempre nei pomeriggi di sabato come da programma diffuso da Pro Loco e consultabile anche sul sito web.
«Segnalo comunque anche le visite ai musei faentini risorti dall’alluvione – ancora Capitanio -, in questo caso quelli dedicati a Guerrino Tramonti e Leandro Lega, entrambi in via Fratelli Rosselli ed entrambi incentrati su ceramica del Novecento. Ma ci sposteremo ancora in campagna, alla Tenuta Masselina presso Castelbolognese e a Pieve Cesato tra luoghi e opere del pittore Tomasino Peroni recentemente scomparso, e a Sarsina per archeologia e chiese medievali (con deviazione anche alla Pieve di Montesorbo); visite speciali, infine, per i segreti del Liceo Torricelli, per i Francescani a Faenza – la chiesa e la cappella dell’Immacolata – e per Baccarini nella nostra Pinacoteca Comunale. Ma ci sono anche due mete ancora da definire e che saranno autentiche sorprese
Sabato 07 ottobre
LA STRADA PIU' BELLA DELLA CAMPAGNA FAENTINA: IN BICI FINO A SARNA.
  • Ritrovo
    IN BICI, Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 14.30
Vedendo l'antica Pieve e la Villa Baldi.

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco

SABATO 7 OTTOBRE 2023, ore 14.30

LA STRADA PIU’ BELLA DELLA CAMPAGNA FAENTINA: IN BICI FINO A SARNA.
Vedendo l’antica pieve e la Villa Baldi.

In bici con la Pro Loco Faenza per la prima visita guidata d’autunno
Si apre “col botto” il calendario d’autunno delle visite guidate Pro Loco Faenza. Primo appuntamento, sabato 7 ottobre, è per «la strada più bella della campagna faentina», quella di Sarna, in bici, con due mete d’eccezione: la pieve di Santa Maria degli Angeli e Villa Baldi.

Di origini antichissime (VIII sec., come testimoniano i pochi resti delle fiancate, con arcatelle cieche di tradizione bizantina), la pieve venne ricostruita a metà Settecento dall’arciprete Violani che lasciò un resoconto dettagliato dei lavori. Egli mantenne per quanto possibile l’impianto basilicale preesistente, conservando anche una parte degli antichi arredi liturgici e artistici: il fonte battesimale e due tabernacoli rinascimentali in pietra, un affresco tardogotico (datato 1430) con Sant’Antonio Abate e pale seicentesche di Tommaso Missiroli (il “pittor villano”); Violani commissionò poi la luminosa tela dell’altar maggiore, raffigurante l’Assunta fra i Ss. Macario e Luigi, unica opera sicura, a tutt’oggi, di Nicola Valletti, pittore greco formatosi a Venezia e giunto a Faenza come segretario del vescovo Stay, anch’egli di origine greca. Il dipinto è di una delicatezza – in certe parti sembra fatto a pastello - che lo rende assai diverso dalla pittura romagnola del periodo.
Non secondaria è poi la cornice ambientale, con il campanile eretto da Carlo Cesare Scaletta a inizio ‘700, i filari di cipressi e una doppia siepe di bosso piantata nel 1921 con funzioni prospettiche.

Al ritorno ci si fermerà a Villa Baldi, interamente visitabile (parco, giardino, sale interne, oratorio e cantine) per la squisita gentilezza degli attuali proprietari. Risultato di interventi architettonici diversi stratificatisi nel tempo, Villa Baldi è certamente di origini antiche; una tradizione orale riporta che qui sorgeva un convento femminile, forse seicentesco; è certo comunque che l’uso di «villa» risale al XIX secolo e a quest’epoca risale anche il piccolo oratorio, incastonato tra alberi ultracentenari fra cui spiccano un cipresso e una grande quercia da sughero. Si visiteranno anche le cantine per due motivi: sono estremamente suggestive nella loro “rustica imponenza” e testimoniano della produzione di un vino spumante, di fatto champagne, che i Baldi intrapresero con grande successo commerciale come attesta anche un opuscolo di fine ‘800 conservato nella Biblioteca Manfrediana.

Di straordinaria eleganza gli interni, con soffitti decorati da pittori forse di Bologna (come la provenienza della famiglia) e soprattutto con le sale del primo ‘900 che conservano ancora atmosfera e arredi pienamente liberty.

Infine sarà visitabile il grande lago, il maggiore fra tutti i parchi di ville faentine, che conferisce l’antico nome (villa «Le Fontane») e che traeva origine da una sorgente trasformata appunto in fonte, con vasche e sedili in pietra: l’acqua alimenta un bacino con isoletta e sponde interamente coperte da pioppi, platani e salici cui si aggiungono anche maestose conifere esotiche.

Si raccomanda abbigliamento e scarpe comode, “da passeggiata” (attorno al lago si cammina su sentiero)
E’ richiesto un contributo destinato a fini culturali di 5 euro; 3 euro per i soci Pro Loco Faenza.
Prenotazione obbligatoria, posti limitati.
Sabato 09 settembre
"SETTEMBRE 1943. Inizia la Resistenza nel faentino".
  • Ritrovo
    Palazzo Laderchi Coso Garibaldi 2, IN BICI

  • 48018 Faenza RA
  • ore 16
in collaborazione con il Comune di Faenza, ANPI e Associazione Cà di Malanca: Biciclettata attraverso i luoghi simbolo della Resistenza in città con brevi interventi di approfondimento storico.

A 80 anni dall'Armistizio fra il Governo italiano e gli Alleati per ricordare il formarsi del primo nucleo di "ribelli" in Romagna e le sofferenze patite dalla popolazione per le violenze nazifasciste..

Ore 16 in bici da Palazzo Laderchi con percorso: Loggia dei Fantini, Via Minardi, Monumento al C.I.N. di Faenza, Parco Lombardi (Punta degli Orti), Casegrandi (Villa Ferniani).

alle ore 18: Villa Casegrandi, Via Virenze 248, omaggio alla lapide che ricorda il luogo in cui si ritrovarono gli antifascisti faentini per dar vita alla prima formazione partigiana.
A seguire musica resistente con "Bella Ciao Trio e merenda.

Partecipazione gratuita.
Martedì 25 luglio
MAP, MUSEO ALL'APERTO.
  • Ritrovo
    IN BICI, Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 20.30 - in bici
Una carrellata di sculture, arredi e monumenti
che rendono più bella la città.

Visite guidate in occasione dei Martedì d'Estate.
* € 3
Prenotazione consigliata.

Si andrà, in bici, a vedere una selezione del Map (Museo all’Aperto) di Faenza, costituito da monumenti di vario tipo – sculture, ceramiche e arredi urbani, quasi sempre appositamente concepiti - «per render più bella città».

Istituito nel 2014 durante un percorso già avviato da una decina d’anni, poi arricchitosi ulteriormente e costituito oggi da oltre 60 “pezzi”, il Map comprende opere storicizzate – è il caso delle sculture nell’emiciclo esterno del Cimitero, dal Ritratto di Antonio Berti del 1912 alla stupenda statua liberty di Rosa Laghi, capolavoro di Domenico Rambelli del 1918 – e soprattutto opere d’arte contemporanea, commissionate dal Servizio Territorio del Comune ma senza alcun onere per il cittadino perché offerte dagli autori oppure “coperte” da sponsorizzazioni.

Per ovvie ragioni non si vedranno tutte le opere ma ci si limiterà ad una cernita basata su Aria, Fuoco, Acqua e Terra, elementi primordiali e che ci hanno guidato nella selezione.

Per render l’idea, con “Aria” si vedrà il poetico Muro del Vento di Domenico Matteucci in piazza del Mercato, sorta di panneggio in cotto brunito dal tempo e dalle patine, con “Fuoco” si partirà dall’omonima ceramica di Ivo Sassi sul retro del Palazzo del Podestà, mentre a rappresentare l’ “Acqua” si andrà in via Battaglia per In Principio era il caos di Guido Mariani, una vera e propria cascata di elementi ceramici a formare un fregio murale; per “Terra” ci sarà invece la grande anfora in cotto di Franz Stahler in Corso Mazzini di fianco alla chiesa del Suffragio.

Non basta: si getterà uno sguardo anche ai murales (in particolare al bellissimo Cuoco di via Marini di fianco alle scuole elementari), alle varie steli monumentali di Carlo Zauli e di Ivo Sassi, all’Aviatore di Aldo Rontini dedicato all’eroico sacrificio di un pilota faentino, e ancora ai vari ritratti di Alfredo Oriani (uno, più bizzarro, di Rambelli di fronte alle scuole Lanzoni ed uno più “ciclistico” di Biancini nel vicino parco di via Manzoni.

Un’occasione per contemplare e – speriamo - apprezzare un costante processo di abbellimento della città – sia in centro che in periferia - svolto negli ultimi venti anni.



Visite guidate in occasione dei Martedì d'Estate.
* € 3
Prenotazione consigliata.
Martedì 18 luglio
ITINERARIO DINO CAMPANA A FAENZA.
  • Ritrovo
    IN BICI, Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 20.30 - in bici
Sui luoghi citati dal grande poeta marradese.

Visite guidate in occasione dei Martedì d'Estate.
* € 3
Prenotazione consigliata.

Tema e filo conduttore Dino Campana, cioè una selezione – certo, non completa ma speriamo significativa – dei numerosi luoghi “campaniani” di Faenza, luoghi legati, direttamente o meno, con la presenza in città del grande poeta marradese.

Faenza è, dopo Marradi, la città più campaniana d’Italia – le altre sono Genova, Bologna, Firenze e Scandicci – , quella più amata, quella con cui si aprono i “Canti Orfici” del 1914 («ricordo una vecchia città, rossa di mura e turrita…»), riconoscibilissima e descritta (meglio, cantata) in maniera inconfondibile anche se mai esplicitamente citata.

L’itinerario sfrutterà ovviamente il percorso individuato dal professor Stefano Drei nel 2014 (centenario di pubblicazione dei Canti Orfici) d’intesa con il Servizio Territorio del Comune che fece apporre le quattordici targhe sui quattordici siti legati a Campana, siti che vanno dalla Piazza «con i suoi archi leggeri e potenti», dall’istituto dei Salesiani che Dino frequentò come studente interno, fino al viale Stradone con le vicine chiese di Santa Maria Vecchia e San Rocco, entrambe presenti nei Canti Orfici.

La visita prevederà brevi letture dei passi campaniani sui vari posti citati ed ingressi in luoghi semi-inediti, come in una casa privata dove una tempera su muro di Romolo Liverani raffigura il Ponte delle Torri, distrutto dall’alluvione del 1842 ma ancora presente nell’immaginario collettivo ed evocato, eccome, da Campana («archi di ponti enormemente vuoti»), in una sala decorata a inizio ‘900, nell’attuale Rione Verde, un tempo ufficio di direzione dell’Ospedale dei Proietti o della Carità che gestiva anche il Ricovero di Mendicità di Via Pascoli in cui il poeta descrive la “libera uscita settimanale” dei degenti, fino al campanile (la «torre barbarica sul viale lunghissimo dei platani») di Santa Maria Vecchia, con salita alla cella campanaria sommitale.
Martedì 11 luglio
IL RIDOTTO DEL TEATRO MASINI E LA GALLERIA DEI 100 PACIFICI.
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • 1^ turno ore 20.30 - 2^ turno ore 21.30
Architettura di Pistocchi, sculture di Trentanove, pitture di Giani.

Visite guidate in occasione dei Martedì d'Estate.
* € 3
Prenotazione consigliata.
Martedì 04 luglio
AUDITORIUM DI SANT’UMILTA’.
  • Ritrovo
    Via Pascoli, 15

  • 48018 Faenza RA
  • 1^ turno ore 20.30 - 2^ turno ore 21.30
Una chiesa del ‘700 capolavoro di architettura barocca
e di decorazioni a stucco.

Visite guidate in occasione dei Martedì d'Estate.
* € 3
Prenotazione consigliata.

L’ ex chiesa di Sant’Umiltà, ricostruita tra il 1741 e il 1744 dai capomastri R. Campidori e G. B. Boschi, cui si deve gran parte del rinnovamento edilizio della Faenza settecentesca, rappresenta un felicissimo esempio di architettura tardo barocca. L’esterno, lineare, non permette di immaginare la soluzione ondulata dei muri interni della pianta ad aula, né la raffinatissima qualità decorativa degli stucchi, scampati al cambiamento di gusto nel corso dell’Ottocento.
Inserita all’interno del complesso edilizio nel quale è stata realizzata la sede del Liceo Scientifico “F. Severi” (ora “Torricelli-Ballardini”) negli anni fra il 1980 e il 1992, riveste le funzioni di Aula Magna per la scuola e di Auditorium aperto anche alla città.
Il restauro di cui è stata fatta oggetto ha riguardato perciò anche l’organo, un Traeri seicentesco dalla splendida voce.
Giovedì 22 giugno
FILIPPO MONTI E IVO SASSI: L’AMICIZIA DI UNA VITA TRA CERAMICA E ARCHITETTURA”.
  • Ritrovo
    MEZZI PROPRI, via San Biagio Antico, 20

  • 48018 Faenza RA
  • ore 19.45
Giardino della scultura di Ivo Sassi.

* € Quota di partecipazione di 7 euro di cui 4 euro per ticket di ingresso al Giardino e 3 euro per la visita guidata. La Pro Loco destinerà i 3 euro della visita guidata al proprio conto dedicato “Pro alluvionati”.

Filippo Monti e Ivo Sassi sono stati due protagonisti di primaria importanza della scena culturale italiana degli ultimi cinquant’anni. Architetto il primo, ceramista il secondo, erano accomunati non solo da una indomita volontà di sperimentazione – che ha plasmato in maniera significativa la scena urbana di Faenza – ma anche da una profonda amicizia, nata per caso nel 1966.
“Il giardino della scultura” di Ivo Sassi, situato sulle prime colline faentine, rappresenta uno straordinario sunto di questo loro sodalizio umano e professionale. Qui, infatti, si possono ammirare sia l’edificio realizzato da Monti, sia le opere di ceramica di Sassi. Il progetto del primo - incredibilmente innovativo (e criticato da taluni proprio per la sua audacia) - si rivela talmente rispettoso della natura, da riuscire a farla “entrare in casa” con soluzioni di estrema leggerezza e grande intuito. E se l’architettura riesce “mimetizzarsi” tra gli ulivi e le colline, la ceramica di Sassi – quella di grandi dimensioni: totem, steli, colonne – trova il proprio posto tra i pini e gli oleandri e completa l’opera intrapresa dall’amico.
Giovedì 15 giugno
"PASSEGGIANDO ALLA LUCE DEL TRAMONTO"
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 20
Giardini, angoli e scorci di una Faenza che non ti aspetti.

* € 3,00

Si inizierà da un giardino storico di Via Naviglio, non visibile dalla strada perché, come di regola nella vecchia Faenza, esso faceva da cortile e da retro su cui si affacciavano servizi vari (dal pollaio alla legnaia) ed era, certo, un angolo di frescura e di bellezza fine a se stessa, ma anche con piante da orto o da aromi o da piccoli frutti.

Il giardino in questione, visibile per la squisita disponibilità dei proprietari, si articola su tre piani, uno terreno (ancora con l’acciottolato originario, probabilmente ottocentesco) e due terrazzi sopraelevati, uno dei quali un tempo occupato da casupole e servizi e oggi invece con una serra-limonaia e vasi con oleandri.

Per il resto abbiamo rose antiche (una delle quali, rampicante, molto rara e per questo fatta avere anche alla preziosa collezione della Scuola di Persolino), un glicine, bignonia a fiori arancioni, gelsomini, un giuggiolo e ovviamente rosmarini, salvie, timo, santoreggia, maggiorana, finocchio e rucola.

Ma aldilà delle varie specie, è l’atmosfera piacevolmente non mondana, ancora con l’aria di una “Faenza com’era” , antica e con qualche angolo insolitamente incolto, a creare quella suggestione storica insostituibile.

Poi ci si sposterà nella vicina Casa-Museo Bendandi per ammirare intanto la vite secolare piantata dallo stesso sismologo e soprattutto per godere del Planetario (in legno dipinto con vernici fluorescenti e dotato di tutte le luci) progettato e costruito in tre anni (inaugurato nel 1986) da padre Lambertini, amico di Raffaele Bendandi e, per intenderci, autore anche dal famosissimo presepe animato di San Francesco.

Oltre all’interesse culturale, la visita ha un forte - ci auguriamo - significato simbolico perché il Planetario si trova nel soffitto dello scantinato del Museo e ha subito solo limitatissimi danni, prontamente rimediati dalla responsabile Paola Lagorio. La stessa Lagorio illustrerà anche l’ultima novità del Museo, ossia la scoperta di una tenda in lino del primo ’900, appartenuta a Bendandi e fatta decorare alla ditta Pascucci di Gambettola con decorazioni a ruggine tratte dai disegni di Bendandi per il suo libro sui terremoti e le macchie solari.
Sabato 10 giugno
VISITA ANNULLATA FILIPPO MONTI E IVO SASSI: L’AMICIZIA DI UNA VITA TRA CERAMICA E ARCHITETTURA”.
  • Ritrovo
    MEZZI PROPRI, via San Biagio Antico, 20

  • 48018 Faenza RA
  • ore 17.30
Giardino della scultura di Ivo Sassi.

* € 10/ € 8 soci Pro Loco (ingresso+visita g.+brindisi)
Giovedì 08 giugno
VISITA ANNULLATA "PASSEGGIANDO ALLA LUCE DEL TRAMONTO"
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 20
Giardini, angoli e scorci di una Faenza che non ti aspetti.

* € 3,00
Sabato 27 maggio
ANNULLATA GITA DELLA PRO LOCO FAENZA
  • Ritrovo
    in pullman, Piazzale Pancrazi

  • 48018 Faenza RA
  • ore 14.30
a Sarsina.
Sabato 20 maggio
VISITA ANNULATA! UN PITTORE E LA SUA TERRA: PIEVE CESATO,
  • Ritrovo
    MEZZI PROPRI, parcheggio La Filanda – via della Costituzione

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15 e ore 16.30
tra luoghi e opere di Tomasino Peroni.

* € 5/€ 3 soci Pro Loco

L’appuntamento ci porterà nella campagna a valle di Faenza e più precisamente a Pieve Cesato, luogo di dantesche memorie ma soprattutto terra ricca di artistici pregi. A partire dalla millenaria chiesa, trasformata nel corso dei secoli e oggetto di svariati interventi che ne hanno radicalmente mutato l’aspetto. L’edificio contiene preziose opere d’arte, fra cui certamente spicca l’antico capitello ravennate con monogramma teodoriciano, un tempo utilizzato come fonte battesimale e oggi impiegato come notevole base dell’altare maggiore.
Negli ultimi decenni, la storia locale si è indissolubilmente intrecciata a quella di Tomasino Peroni. Amato e stimato pittore recentemente scomparso, ha abbellito l’abside dell’edificio sacro con una pala raffigurante Giovanni il Battista, titolare della pieve stessa. Numerose sue realizzazioni sono inoltre disseminate in vari ambienti della parrocchia, dal campo sportivo al teatro fino alla chiesetta invernale: raccontano le vicende della terra che l’artista ha scelto di abitare e dove le sue tracce segnano i luoghi della fede e della vita della comunità. Appassionato di disegno, pittura e scultura, ha sperimentato diversi materiali, rinnovando tra l’altro nel corso degli anni insieme ad amici e collaboratori la tradizione del presepe artistico.
La visita guidata sarà l’occasione per indagare più da vicino lo stretto legame che unisce Pieve Cesato e Tomasino Peroni. E se è vero che la pelle di un pittore è la sua terra, avremo modo scoprire le vicende e l’anima profonda di entrambi.
Si ringrazia vivamente la famiglia di Tomasino Peroni per aver accolto con entusiasmo e disponibilità la proposta della nostra Pro Loco, mettendo a disposizione ulteriori opere a completamento del percorso di visita.
Sabato 13 maggio
VISITA ANNULLATA
  • ore 15
NEL VERDE DI CASTEL RANIERO. Tra ville e parchi.
In occasione di “Musica nelle aie”

PER L'EMERGENZA LA MANIFESTAZIONE "LA MUSICA NELLE AIE" È STATA ANNULLATA



Giovedì 11 maggio
CONTRO OGNI GUERRA: I MONUMENTI FAENTINI AMBASCIATORI DI PACE
  • Ritrovo
    Viale Baccarini 19 (davanti al MIC)

  • 48018 Faenza RA
  • ore 20
Nell’ambito delle celebrazioni della “Giornata dell’Europa”

partecipazione libera

In occasione della “Settimana Europea” (8-14 maggio 2023), Proloco Faenza partecipa al calendario delle celebrazioni volute dal Comune di Faenza con una visita guidata dedicata a quei monumenti faentini, il cui messaggio contribuisce a ribadire i valori fondanti dell’Europa: la promozione della pace, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. Il tour si terrà a piedi, solo in esterno ed inizierà davanti al Museo Internazionale delle ceramiche, riconosciuto dal 2011 dall’UNESCO “Monumento testimone di una cultura di pace”. La visita guidata durerà circa un’ora, sarà incentrata sui principali monumenti “ambasciatori di pace” del centro storico – peraltro, quasi tutti ubicati in viale Baccarini – e terminerà in piazza del Popolo.
Sabato 06 maggio
SANTA MARIA MADDALENA E STORIE BORGHIGIANE.
  • Ritrovo
    IN BICI, Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15
Un itinerario culturale e storico.

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco

L'itinerario di questa visita prende spunto da una celebrazione, i 60 anni di vita della chiesa faentina e borghigiana di Santa Maria Maddalena (14 ottobre 1962-14 ottobre 1972) per ripercorrere a grandi linee, la storia di una parrocchia , apparentemente la più giovane della nostra Diocesi, sicuramente la più popolosa; tracciando e scoprendo quindi anche alcuni momenti ed eventi della storia della Diocesi e della Chiesa intesa in senso storico-artistico e liturgico.
Il nostro percorso di scoperta e curioso "vagabondare", partirà con la visita della Chiesa di SMAMA (acronimo in uso fra le ultime generazioni di parrocchiani e non per indicare varie realtà parrocchiali) per poi riportarci all'interno del nucleo antico, originario del Borgo D'Urbecco dove ci soffermeremo a rivedere la Commenda , l'oratorio della Santissima Annunziata e qualche altra vestigia della antica fede di questa comunità periferica ma nello stesso tempo da sempre autenticamente inserita nella vita della città e della Chiesa faentina.
L'attenzione sarà, naturalmente, focalizzata sulle evidenze storico artistiche degli edifici e dei monumenti colti come segni dell'evoluzione urbanistica, culturale e storico- artistica di quest'angolo faentino, ma con uno sguardo che muove dalle considerazioni pastorali che sono alla base delle scelte anche architettoniche e decorative da cui nei secoli sono scaturite le costruzioni religiose oggetto della nostra visita.
Mezzo di trasporto di questo piccolo "pellegrinaggio" sarà la bicicletta, vi aspettiamo come sempre al punto di incontro c/o la Pro loco, Voltone della Molinella 2 .
Sabato 29 aprile
IL SEMINARIO DI FAENZA compie 70 anni.
  • Ritrovo
    Viale Stradone 30

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15
La chiesa superiore, ambienti inediti e nuove raccolte d’arte.
(si ringrazia la proprietà per la g.c.)

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco

Seminario “Nuovo” per distinguerlo da quello precedente situato nella piazza del Vescovado, rinnovato nel ‘700 ma nel secondo dopoguerra rivelatosi ormai inadeguato. Esattamente 70 anni fa, nel 1953, fu quindi realizzato quello dello Stradone, previo acquisto di un vasto lotto di terreno da parte della Curia. Il progetto fu dell’ingegner Dante Fornoni di Bergamo che concepì un edificio classicheggiante in mattoni rossi nudi accompagnato da colonne e modanature varie in travertino bianco.
Del ’53 in realtà fu l’inaugurazione perché la prima pietra era stata posta il 23 maggio 1949 (il progetto era dell’anno precedente) e nel ’51 erano state costruite le due chiese, una seminterrata, come una cripta, e l’altra esattamente sopra.

La visita inizierà ovviamente dall’imponente facciata con lo scalone in travertino e con i soprastanti, bellissimi otto medaglioni scolpiti dal faentino Angelo Sabbatani e recanti i ritratti dei Santi più legati a Faenza. Poi si vedrà il chiostro, oggi tamponato con vetri ma con ancora, al centro, un settantenne tasso, e con la facciata della chiesa sullo sfondo. Quest’ultima coniuga, al suo interno, suggestioni bizantine (grazie al sapiente uso dell’oro e del mosaico) con raffigurazioni bibliche rese con estremo verismo da pittori begamaschi di formazione classica: la presenza di varie personalità della città lombarda si spiega con la provenienza del committente, cioè il vescovo Giuseppe Battaglia, tra l’altro appassionato personalmente d’arte.

Intervennero anche artisti faentini – i ceramisti Pietro Melandri e Riccardo Gatti, oltre al pittore Roberto Sella che affrescò le pareti della Biblioteca e ad Angelo Molignoni che eseguì le lampade in rame – e bolognesi (lo scultore Quinto Ghermandi che realizzò un Cantharus battesimale in ceramica di stile picassiano e il decoratore Dante De Carolis); le maestranze edili furono dell’Impresa Bentini di Faenza e della Coop. Muratori di Granarolo e la direzione tecnica lavori fu del faentino Giovanni Antenore. Alla fine l’edificio risultò capace di ospitare oltre 200 seminaristi.

Sottoposto a recenti restauri e ad adeguamenti per il potenziamento dei servizi bibliotecari interni, il Seminario è stato anche riarredato e dotato di opere d’arte, soprattutto del notissimo Angelo Biancini. Nei limiti del possibile si accederà a tutti gli ambienti.
Sabato 22 aprile
TRA FELICE GIANI E ROMOLO LIVERANI.
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15
I soffitti di Palazzo Conti e la ritrovata scenografia di Santa Maria Nuova
(si ringraziano le proprietà per la g.c.)

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco
Palazzo Conti, in Corso Mazzini proprio di fronte all’imbocco di via Zanelli, costituisce la definitiva affermazione a Faenza del ventinovenne Giani, subito dopo l’esordio (1787) nella Galleria dei Cento Pacifici; per quest’ultima i documenti citavano «un certo signor Giani di Pavia»; con l’impresa di Palazzo Conti, appena un mese dopo, lo stesso diventa «il celebre pittor Giani» avendo dato di sé una clamorosa prova di bravura, fatta di pennellate veloci, impetuose, molto diverse dalla spesso gelida moda neoclassica dell’epoca.

Prima ancora, in questo palazzo che viene aperto (come già venti giorni fa con il Fai) grazie alla squisita disponibilità dei proprietari, è da ammirare la rigorosa architettura, frutto di un primo progetto del Pistocchi nel 1786, di una ristrutturazione di Pietro Tomba nel 1835 e di un adattamento pregevole subito prima del 1908 quando lo stesso venne adibito a sede di rappresentanza per l’Esposizione Internazionale Torricelliana. Di paternità del Pistocchi sono certamente: lo scalone monumentale di accesso, il diaframma di colonne che lo separa senza rigidità dall’atrio dell’appartamento e la sequenza interna di stanze, prospettica, luminosa e di estrema coerenza formale. Gli interventi di Giani consistono nella decorazione della maestosa Galleria di Fetonte sul modello di quella, appena terminata, dei Cento Pacifici, e di due successive sale (di Apollo e dei Legislatori), sempre ispirate a miti classici.
Nient’affatto trascurabili poi gli apporti dei plasticatori-stuccatori (il riminese Antonio Trentanove e i faentini Ballanti-Graziani) per i delicati rilievi sovraporta, sempre però su disegno del Giani e infine dei pittori “ornatisti”, cioè autori degli sfondi monocromi (quindi abilmente giocati sul chiaroscuro), fra cui il non comune, ticinese, Marcantonio Trefogli.

La visita poi si “trasferirà” in Santa Maria Nuova per ammirare l’enorme (oltre 11 metri per 9!) apparato per la Settimana Santa realizzato a metà ’800 da Romolo Liverani come sfondo della Crocefissione. Visionarietà teatrale, gusto dell’esotico (c’è anche un’improbabile Gerusalemme fitta di palmizi, moschee e piramidi) e romanticismo scenografico caratterizzano questa commovente opera (composta di migliaia di fogli di carta incollati) che si accompagna a due Compianti su Cristo Morto e ad altri preziosi prestiti allestiti per l’occasione, da parte del Museo Diocesano, in tutti gli spazi (anche sacrestia e oratorio “delle Dame”) della chiesa.
Sabato 15 aprile
PER IL 200° DI FELICE GIANI.
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15 - visita riservata ai Soci Pro Loco! -
La sua impresa faentina di Palazzo Naldi-Ghetti.
(si ringrazia la proprietà per la g.c.)

gratuita/riservata Soci Pro Loco

Sarà il nobile Palazzo Naldi-Ghetti, in corso Matteotti di fronte al sagrato di Sant’Agostino, la meta della prossima visita guidata della Pro Loco Faenza, sabato 15 aprile alle 15. L’evento rientra nelle “celebrazioni” per il 200° anniversario della morte di Felice Giani, il pittore piemontese che a capo della sua itinerante “bottega” decorò i soffitti di questa magnifica dimora.

La visita è riservata ai soci Pro Loco, ma è naturalmente possibile associarsi nell’occasione (15 euro, la tessera è annuale e consente sconti anche sulle visite successive). L’accesso è reso possibile dalla squisita e disinteressata cortesia dei proprietari, trattandosi di residenza privata.

Il piano superiore del palazzo, in cui si svolgerà la visita, presenta ben sette sale interamente decorate da Giani e aiuti in piena età napoleonica, nel 1802, con soggetti tratti dal mito greco. Ai riquadri figurati di mano del Giani si affiancano gli sfondi, talvolta monocromi (quindi tutti giocati su chiaroscuri che imitano i bassorilievi), ad opera del principale collaboratore gianesco, Gaetano Bertolani, e dei più “rari” Marcantonio Trefogli e soprattutto Pietro Piani, quest’ultimo con tocchi naturalistici (frutta, foglie, fiori e uccelli) di estrema raffinatezza; ad essi si unì l’abile scultore-plasticatore riminese Antonio Trentanove che realizzò i pannelli sovraporta in stucco e, in una cornice di caminetto, anche in marmo.

L’infilata delle stanze si concluderà con la camera da letto, ellittica e costituente un vero e proprio scrigno, con soggetti dipinti tipicamente erotici ispirati agli Amori di Giove.

Dettagliatamente descritto nel 2013 su L’età neoclassica a Faenza, palazzo Naldi è definito dai relativi autori (F.Bertoni per l’architettura e M.Vitali per le decorazioni) «probabilmente il più solenne nel ricco panorama dell’edilizia faentina del Settecento» e «con risultato finale altissimo: senz’altro un unicum nel contesto degli ambienti neoclassici di Faenza, una delle espressioni più elevate di quella che fu una vera e propria civiltà».
Sabato 01 aprile
L’ARTE DELLA MODA. L’età dei sogni e delel rivoluzioni 1789-1968
  • Ritrovo
    Forlì, Musei di San Domenico (MEZZI PROPRI)

  • turno unico: ore 15
Mostra ai Musei di San Domenico a Forlì.

Posti limitati; quota di partecipazione da versare al momento della prenotazione OBBLIGATORIA: € 20,00 - Soci Pro Loco € 15,00 (La quota comprende il prezzo del biglietto, i diritti di prenotazione, la visita guidata).
Sabato 25 marzo
LA PINACOTECA DI FAENZA.
  • Ritrovo
    Via Santa Maria dell'Angelo 9

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15
Dalla caduta dei Manfredi al Neoclassicismo.

* € 8,00 / € 6 soci Pro Loco (incluso biglietto d'ingresso)

La visita guidata alla Pinacoteca Comunale continua il percorso di una tenutasi lo scorso anno che, partendo dal lapidario situato nel Vestibolo, era arrivata ad esaminare le opere d’arte fino alla caduta della Signoria manfrediana ad opera del Valentino.
Seguendo il nuovo percorso espositivo inaugurato l’11 dicembre 2021, verranno prese in esame in questa occasione le opere esposte nel grande Salone delle Pale d’altare, provenienti dalle più importanti chiese faentine, alcune delle quali distrutte. Seguirà la cosiddetta Sala del Magistrato, per finire nella successiva, dove sono esposti alcuni dipinti di genere settecenteschi per arrivare alle novità portate a Faenza da Felice Giani, di cui la città, sua seconda patria, ricorda quest’anno il duecentesimo anno dalla morte.
Sabato 18 marzo
IMOLA:
  • Ritrovo
    mezzi propri, parcheggio di Piazzale Pancrazi

  • 48018 Faenza RA
  • ore 14.30
Il giardino storico del Palazzo Vescovile.
Cinque capolavori del Museo Diocesano.
L’oratorio pensile di San Rocco.
(si ringraziano le proprietà per la g.c.)

*€ 5 / € 3 soci Pro Loco

Si tratta non solo di una piacevole gita, ma di una visita con diversi “agganci” faentini, a partire dalla prima meta che sarà il Museo Diocesano.
Qui si visiterà il magnifico, appena restaurato Giardino Storico. Di origini probabilmente seicentesche, era andato in rovina ed un'accurata ricostruzione lo ha riportato in vita.
Impostato su quattro grandi aiuole bordate di bosso e accanto a poche preesistenze salvatesi nel tempo – ad esempio un ultracentenario limone - il giardino vede ora la presenza di piante citate nella Bibbia o ritenute simboliche per la tradizione evangelica: palme, olivi, passiflora, melograno, corniolo, leccio e soprattutto rose, presenti con oltre 300 varietà moderne e ben 40 antiche!

Una curiosità è quella della vicina sala che oltre a proteggere d'inverno alcune piante grasse, conserva due sontuose carrozze settecentesche con tutti i finimenti originali e le livree dei vetturini.

Si andrà poi al piano superiore per una selezione di opere: fra le oltre 2mila conservate nelle quindici sale, ci si limiterà a sei-sette capolavori di interesse direttamente o indirettamente faentino: la preziosa Madonna di Valverde, di fine '400, studiata dalla concittadina Anna Tambini, una tavola di Innocenzo da Imola che è l'autore di uno dei quadri più belli del nostro Duomo, un grande vaso della manifattura Ferniani, un San Giuseppe dei Ballanti-Graziani e così via.

Poi, dopo aver attraversato a piedi il centro storico, si andrà all'oratorio di San Rocco. Anch'esso di recentissimo recupero, si trova, incredibilmente, in posizione “pensile” sopra la chiesa di Valverde. Fu infatti costruito nel XVII secolo sopraelevando l'edificio sacro per ottenere il luogo di riunione e di preghiera di una confraternita laica devota al Santo protettore contro la peste. Il suo aspetto attuale è dovuto alla ristrutturazione del 1730 degli architetti Lorenzo e Cosimo Mattoni, i quali concepirono un'aula unica che conserva tuttora le tre file perimetrali di stalli (panche con inginocchiatoi e schienali decorati) per le riunioni dei confratelli. Le pareti sono costellate di dipinti sei-settecenteschi di cui uno molto caro alla Pro Loco Faenza perché “fratello” di quello della chiesa di Merlaschio ammirato in una visita della scorsa primavera.
Altrettanto apprezzabile la statua in cartapesta di San Rocco con il cane realizzata fra Sette e Ottocento dai Ballanti-Graziani a Faenza.
Sabato 11 marzo
FELICE GIANI A PALAZZO MORRI.
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15
Nel 200°anniversario della morte di Felice Giani.
(si ringraziano le proprietà per la g.c.)

* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco

La visita guidata a Palazzo Morri è dedicata a Felice Giani (1758- 1823) nel secondo centenario dalla sua morte.
Il grande artista, che aveva eletto Faenza come sua patria ideale e la bottega come la sua famiglia, era arrivato la prima volta in città come pittor di figura al seguito del quadraturista bolognese Serafino Barozzi per decorare la Galleria dei Cento Pacifici (già completata nel 1787), seguita poi da Palazzo Conti Sinibaldi in Corso Mazzini, facendosi apprezzare per la sua pittura, aggiornata su modelli romani. Il rapporto fra i due continuò nella Casa già dei conti Cavina, in via XX Settembre, e nella dimora del ricco commerciante Giovanni Bertoni, in via della Croce.
Dopo un importantissimo soggiorno romano che lo aggiornò sul gusto neoclassico (originario di San Sebastiano Curone, in provincia di Alessandria, aveva compiuto il suo apprendistato a Pavia e a Bologna), Giani ritornò a Faenza nel 1794, chiamato dai conti Laderchi, e sollecitò la fondazione (1796) della Scuola di Disegno, ora intitolata a T. Minardi.
A Palazzo Morri ha lavorato in due momenti distinti, nel 1799 circa e nel 1816, quando la sua pittura, assorbita dall’unità dell’ambiente, presenta riquadri narrativi sempre più ridotti.
Sabato 11 marzo
AL VIA LE VISITE GUIDATE DELLA PRO LOCO - CALENDARIO DI PRIMAVERA
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2

  • 48018 Faenza RA
  • da sabato 11 marzo 2023
Calendario speciale, stavolta, per le visite guidate Pro Loco Faenza che compiono 25 anni. Si partì infatti nel 1998 per accedere alla Pinacoteca Comunale (all’epoca chiusa per restauri e appunto visibile solo con modalità “da cantiere”) e fin dalla prima stagione ci si “allargò” anche ad altri monumenti, chiese, palazzi, ville. In questa primavera Pro Loco propone ben quindici appuntamenti – prevalentemente di sabato pomeriggio, ma non solo - dall’11 marzo al 17 giugno.

L’esordio, sabato 11 marzo, sarà col botto: Palazzo Morri di via XX Settembre con i suoi soffitti decorati da Felice Giani. «Si tratta di uno degli anniversari che celebriamo – spiega la vicepresidente Patrizia Capitanio, che coordina il programma d’intesa con le guide turistiche Pro Loco – perché Giani morì 200 anni fa dopo una vita errabonda, molto intensa, in cui Faenza fu certamente la città prediletta, per cui abbiamo previsto altri due appuntamenti con opere sue: i palazzi Naldi-Ghetti e Conti-Sinibaldi; per tutti tre questi casi è doveroso ringraziare i proprietari che molto gentilmente ci aprono le porte. Gli altri anniversari sono i 70 anni del Seminario di Viale Stradone, che oltre alla chiesa presenta ambienti inediti e nuove raccolte d’arte, e infine i 150 anni dalla morte di Romolo Liverani, già molto apprezzato nello scorso autunno ma di cui resta da vedere la grande scenografia di Santa Maria Nuova che verrà esposta a cura del Museo Diocesano».

La Pinacoteca Comunale è ancora, un po’ come all’origine, il fulcro delle viste guidate, non più per la sua chiusura ma al contrario giovandosi del suo nuovo e magnifico allestimento: dopo la visita sul Medio Evo dello scorso autunno stavolta ci si soffermerà sul periodo fra la caduta dei Manfredi e il Neoclassicismo.

Naturalmente si starà anche all’aria aperta: nel giardino del Museo Diocesano di Imola, completamente rinato da due anni a questa parte e con piante-simbolo della Bibbia (nella stessa occasione si andrà anche all’Oratorio “pensile” di San Rocco, anch’esso appena restaurato), nel verde di Castel Raniero in occasione di Musica nelle Aie, nel giardino-museo di Ivo Sassi a San Biagio Vecchio, dove le sculture in ceramica dialogano con l’architettura di Filippo Monti, e infine a Pieve Cesato tra i luoghi e le opere di Tomasino Peroni, pittore molto amato recentemente scomparso.
Un occhio di riguardo anche al Borgo Durbecco, con un itinerario storico-culturale fra chiese e scorci insoliti.

Appuntamento singolare quello con i “monumenti faentini ambasciatori di pace” nell’ambito delle celebrazioni della Giornata dell’Europa l’11 maggio. Per il 27 maggio in programma la gita sociale la cui meta sarà presto presentata.
Giardini sconosciuti e angoli di una “Faenza che non ti aspetti”, infine, per i due giovedì di giugno dove la visita diventa serale, o meglio: con “passeggiata alla luce del tramonto”.
Sabato 04 marzo
TEATRO MASINI 1787 - (dal 4 marzo riprendono le visite dopo la pausa invernale)
  • Ritrovo
    Teatro Masini - Faenza, Piazza Nenni
  • Piazza Nenni
    48018 Faenza RA
  • dalle 10.30 alle 12.30
Apertura con visite guidate, il sabato mattina.

Il teatro "Masini" è stato inserito all'interno della Strada Europea dei Teatri Storici (EHRT - European Route of Historic Theatres) e, in particolare, nella North Italian Route, unitamente al Teatro Olimpico di Vicenza, al Teatro all'Antica di Sabbioneta, al Teatro Scientifico Bibiena di Mantova ed altri 7 teatri storici del nord Italia.

Il Comune di Faenza - Assessorato alla Cultura - ha pertanto voluto attivare una serie di aperture sperimentali con visite guidate al "Masini" realizzate in collaborazione con la Pro Loco Faenza.
Tutti potranno quindi accedere ad un ulteriore bene culturale cittadino, un raffinato esempio di teatro all’italiana ed uno dei più significativi dell’architettura neoclassica.

Info e biglietteria: Pro Loco IAT Faenza - Voltone Molinella 2 - tel. 0546 25231
ticket: intero € 4,00, ridotto € 3,00 (under 18, over 65, gruppi min 10 persone, universitari muniti di tessera), gratuito per bambini e ragazzi 0-14 anni e gratuità di legge.
Domenica 29 gennaio
"PER NON DIMENTICARE" PASSEGGIATE DELLA MEMORIA 2023
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2,

  • 48018 Faenza RA
  • ore 10,00
Nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria”
Una visita guidata ai "Luoghi della Memoria" in città.

Ritrovo: Pro Loco, Voltone Molinella
Prenotazione obbligatoria.
Sabato 28 gennaio
"PER NON DIMENTICARE" PASSEGGIATE DELLA MEMORIA 2023
  • Ritrovo
    Pro Loco, Voltone Molinella 2,

  • 48018 Faenza RA
  • ore 15,00
Nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria”
Una visita guidata ai "Luoghi della Memoria" in città.

Sono otto le “tappe della Memoria” individuate a Faenza dalla Pro Loco, tappe che in buona parte saranno oggetto della visita guidata “Per non dimenticare” sabato 28 gennaio alle 15, replicata domenica 29 alle 10.
L’esordio è fulminante, con il grande piatto in ceramica prestato dal Liceo Ballardini-Torricelli e già esposto in questi giorni proprio nella vetrina della stessa Pro Loco. Si tratta del saggio di fine-corso eseguito nel 1937, a Faenza, dal giovane studente ebreo tedesco Werner Jacobson. In realtà questa è una copia fedele e di alta qualità, realizzata nel 2010 da una fotografia che il vice-direttore dell’istituto, Giuseppe Liverani, aveva fatto scattare prima della distruzione del manufatto, ritenuto compromettente (per la scuola e per lo stesso studente) visti i chiari riferimenti politici e identitari dell’apparato decorativo, tutto ispirato alla tradizione ebraica. Oggi si sa – grazie alle ricerche di Cesare Finzi – che Jacobson rimase a Faenza almeno fino al 1940 e che riuscì poi a fuggire prima in Palestina ed infine a New York ove avviò una produzione di ceramica. La successiva scoperta nei depositi del Mic di sei maioliche da lui donate e inviate per posta nel 1981 senza alcuna spiegazione fa pensare ad una sorta di ringraziamento verso la città che in qualche modo deve averlo protetto: dalla cartellina dell’archivio della scuola, oltre alla foto, è infatti emerso un carteggio in cui il direttore Gaetano Ballardini risponde evasivamente alle richieste del Commissariato di Polizia ai sensi delle leggi razziali del 1938 e non rivela l’indirizzo dello studente che pure doveva essergli noto.
Il piatto è magnifico e decorato secondo la tipologia faentina della “zaffera in rilievo” ma con i simboli dell’ebraismo (Tavole della Legge, iniziali dei Dieci Comandamenti, Stella di Davide, candelabri a sette braccia e soprattutto una scritta riportante l’Inno della Speranza divenuto dopo il 1948 Inno di Israele); Liverani si fece tradurre la scritta e riportò diligentemente tutto nella cartellina poi nascosta in archivio.

Le altre tappe riguarderanno: il Monastero di Santa Chiara con la pietra di inciampo e tutti gli effetti personali di Amalia Fleischer, avvocatessa viennese insegnante di lingue nel monastero, arrestata nel dicembre 1944 e partita da Milano sul famigerato treno del 30 gennaio 1945 – lo stesso di Liliana Segre – per Auschwitz (ove giunse morta o dove fu uccisa all’arrivo dopo ben sette giorni di viaggio al freddo e senza cibo); il Tempietto della Memoria sul lungofiume, restaurato nel 2002 a cura degli studenti del “Ballardini” e recante i nomi dei lager europei e tutti i simboli dei detenuti dei lager; il vicino Ponte della Memoria eretto dalla Brigata Ebraica in meno di tre mesi dal febbraio ai primi di aprile 1945; infine il Museo Argylls Romagna di via Castellani che conserva un’intera sezione dedicata alla Shoah con reperti evocativi e tre preziosi originali dell’epoca.


Ritrovo: Pro Loco, Voltone Molinella
Prenotazione obbligatoria.
Martedì 31 dicembre 2019
PRO LOCO FAENZA 2019
    Il programma delle attività e delle visite guidate 2019
    Lunedì 31 dicembre 2018
    PRO LOCO FAENZA 2018
      Il programma delle attività e delle visite guidate 2018
      Domenica 31 dicembre 2017
      PRO LOCO FAENZA 2017
        Il programma delle attività e delle visite guidate 2017