- Ritrovo
Pro Loco, Voltone Molinella 2
48018 Faenza RA- ore 15.00
Casa Guiducci, Palazzo Severoli e Palazzo Archi con Studiolo Strocchi.
* € 5,00 / € 3 Soci Pro Loco
La prossima visita guidata Pro Loco Faenza, sabato 4 novembre con ritrovo alla Molinella alle 15, sarà dedicata a Felice Giani (morto nel 1823 e di cui quindi ricorre il 200° anniversario), il più celebre e seducente decoratore di soffitti faentini. Chiamare Giani “decoratore di soffitti” è riduttivo, perché è stato artista a tutto tondo, pittore, disegnatore e oggi diremmo anche designer, tuttavia in questa visita si vedranno appunto degli interni decorati, ai palazzi Guiducci, Severoli ed Archi (studiolo Strocchi). La visita è possibile per la squisita cortesia dei proprietari che aprono le porte.
La prima tappa è in Corso Mazzini di fronte allo sbocco di via Pistocchi, dove la semplice facciata, recentemente ristrutturata, non lascia presagire il trionfo di bellezza celato nell’appartamento nobile. Quest’ultimo è sempre stato chiamato “Tassinari”, ma recenti ricerche, rese note su “Faenza, l’Età Neoclassica” del 2013, hanno appurato che il primo proprietario fu il conte Guiducci il quale incaricò Giani e bottega di decorare le stanze in occasione delle proprie nozze, nel 1801, in piena età giacobina.
Per la coppia di sposi, forse su precise indicazioni del committente, Giani realizzò uno dei cicli decorativi più raffinati ed eleganti dell’intera città. In particolare spicca la stanza con il Trionfo di Venere ove la dea è rappresentata su un cocchio trainato da colombe e preceduto da Eros bambino, sopra un letto di nuvole e su uno sfondo ove sembra di intravvedere il verde del mare. Altre tre stanze permettono di apprezzare la disinvolta, piacevolissima pittura di Giani, qui in collaborazione anche con un altro grande pittore faentino, Pietro Piani, autore di quattro insolite nature morte alle pareti, con foglie di vite, frutta e fiori su fondo nero.
Si andrà poi a Palazzo Severoli, in quello che oggi è uno studio di architettura e che fu decorato da Giani e Piani nel 1811 per il generale Filippo Severoli, la più importante figura militare faentina per l’età napoleonica (il suo nome è inciso nell’Arco di Trionfo a Parigi), il quale volle celebrare le sue imprese evocando quelle degli antichi condottieri. Ecco quindi le virtù militari di Sparta, di Leonida alle Termopili, di Temistocle e di Scipione. Anche la seconda sala, detta “di Vulcano”, celebra miti legati alla forza e alla vittoria,
Infine, a Palazzo Archi in Corso Garibaldi, si visterà quel piccolo ma splendente scrigno che è lo Studiolo Strocchi, decorato per il committente, Dionigi Strocchi, letterato faentino che aveva appena tradotto gli Inni di Callimaco: in un delizioso ambiente ottagonale compaiono le figure mitiche dei vari Inni e la presenza di quello con la Chioma di Berenice (inserito solo nell’edizione Mussi di Milano del 1808 e non in quella Sonzogno precedente) ha permesso di datare tutta la decorazione.